Il piccolo Hans - anno XIV - n. 55 - autunno 1987

Verso una definizione di <<nevrosi di guerra'' È il novembre 1918. Con il dattiloscritto del Tractatus logico-philosophicus nello zaino, Wittgenstein viene fatto prigioniero e inviato al centro di raccolta di Cassino. Negli stessi giorni, un altro soldato al fronte, certo Pfeifer, aveva un manoscritto nello zaino. Il dottor Sigmund Pfeifer di Budapest stava infatti completando la stesura del suo studio freudiano sul gioco. Qualcosa, evidentemente la situazione in gùerra, unisce i due soldati, ma anche nei loro studi scopriamo come, sottilmente, sia il motivo della guerra a permetterci oggi di leggerli insieme. Gli antecedenti del Tractatus, possiamo trovarli quindici anni prima nei Principia Ethica di G. E. Moore e nei Principles of Mathematics di B. Russell, usciti contemporaneamente. Essi inaugurano uno stile analitico che si basa su dati elementari: i sense-data e i particolari logici, come unità minime, contrapposte a una visione organica totale della realtà. Il Tractatus che sarà pubblicato dallo stesso Russell nel 1922, partecipa di questo «stile analitico» in cui proposizioni logiche raffigurano stati di fatto elementari. L'opera persegue una chiarezza perfetta, nella delimitazione da tutte le nebbie metafisiche. Su questo atomismo logico, su questo tentativo di spezzettare il mondo in stati di fatto elementari, in impressioni . 5

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