Il piccolo Hans - anno XIV - n. 55 - autunno 1987

genitori, soprattutto al grembo materno dove il bambino è protetto da tutti i pericoli e le difficoltà del mondo esterno: grembomaterno al quale son_ o rivolti il suo amore e il suo interesse erotico e nel quale desidera sempre tornare. Nelle fiabe e nelle leggende questo motivo presenta per lo più la figura dell'eroe che va in una casa molto piccola o molto grande dove trova un uomo vecchio o più frequentemente una vecchia donna, per esempio Frau Holle con il lungo dente o, nelle favole ungheresi, la levatrice con il naso di ferro. Il nome del protagonista nella variante francese del gioco «La volpe va nella tana», «Mère Garuche», svela subito da una parte la sua Imago materna (mère); dall'altra la «garuche», il salame, un fazzoletto arrotolato a forma di serpente, la frusta (entrambi inconfondibili simboli fallici, quindi analoghi al temperino interpretato come pene nel gioco del piccolo Hans) svela un attributo maschile, persino paterno come il naso di ferro della vecchietta nelle favole ungheresi e il lungo dente di Frau Holle nella fiaba tedesca.7 La medesima costellazione è esemplificata nel nome ungherese: la volpe paralitica (o zoppicante). La volpe, come il lupo e altri animali predatori, vengono rappresentati nelle fiabe, e nelle storie di animali, spesso come simboli della virilità8 a causa della loro aggressività e per le loro belle e lunghe code. Lo zoppicare, al contrario, può essere interpretato come qualità femminile, causata dalla mancanza di un membro significativo; e noi sappiamo, dalla esperienza analitica, che questo membro, la cui mancanza è notata particolarmente dal bambino nella madre e nella sorella, è il pene. Questa circostanza è considerata dal bambino come una inferiorità, da ciò nel gioco, nella mitologia ecc., lo zoppicare. Sino a qui questa costellazione non è altro che l'espres46

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