Il piccolo Hans - anno XIV - n. 54 - estate 1987

/ ro./Antonio. Va sulla forca, bastardo, va sulla forca, figlio di puttana, insolente schiamazzatore! Abbiamo meno paura di te d'annegare). - 17 Cfr. Restivo G. Le due scene nell'Amleto di Shakespeare in Metodologie critiche e testi letterari a cura di L.E.N.D. e C.I.D.I., Pavia, 1981 18 Serpieri A., Polifonia shakespeariana in Retorica e immaginario, Parma, 1986, Pratiche. 19 Analizzate in Ironie anticlassiche nella Tempesta di Shakespeare, cit. 2° Cfr. Bachtin, Estetica e romanzo, Torino 1979, Einaudi. 21 Calibano infatti, a differenza di Antonio e Sebastian, si pente delle sue congiure e giudica la stoltezza di Stefano e Trinculo, incapaci invece di critica come di autocritica. 22 Cfr. Restivo G., Metamorfosi dei generi nella Tempesta di Shakespeare, in La performance del testo, Atti del VII Convegno A.I.A., Siena 1984. 23 Cfr. Ironie anticlassiche, cit. 24 Cfr. L'androginia o equilibrio dei regimi simbolici teorizzata da Gilbert Durant in Le strutture antropologiche dell'immaginario. 25 Anche Alessandro Serpieri in Polifonia shakespeariana, cit., parla di «vanificazione completa del Senso» in questo passo (p. 120), ricordando tuttavia le pagine in cui Auerbach in Mimesis cita questo stesso passo. Nel capitolo Il principe stanco Auerbach sottolinea la varietà dei toni in Shakespeare, la commistione di tragico-sublime e comico, terreno-realistico e ultraterreno-fiabesco, presente ad esempio nella Tempesta. Egli rivela la presenza nelle figure tragiche nobili di «rotture di stile», deviazioni «nel corporeo-creatuale, nel grottesco e contraddittorio»; nelle figure della sfera sociale intermedia e bassa non si dà invece commistione, con l'eccezione di Shylock, capace di toni tragici (Mimesis, Torino 1956, vol. II, Einaudi, p. 82). 26 Prospero cioè opera quella epoché o desemiotizzazione illuminista che consente la formulazione dell'utopia. 27 Lotman, J. Il problema del segno e del sistema segnico in Ricerche semiotiche, Torino 1973, Einaudi. 28 Traduzione di Gasparetti A., Torino 1980, p. 73, Einaudi. 29 O 'semantico-paradigmatico' nella terminologia di Lotman. 30 Tradotto in inglese dal Florio nel 1603. 31 Cfr. Hildesheimer W., Mozart, Frankfurt am Main 1977, Suhrkamp Verlag, tr. it. Sansoni, Firenze 1979. 32 Cfr. Renato Musto, Ernesto Napolitano, Una favola per la ragione, miti e storia nel «Flauto magico» di Mozart, Milano 1982, Feltrinelli. 33 Per l'androginia nella Tempesta cfr. anche Metamorfosi dei generi nella Tempesta di Shakespeare, cit. 34 Il programma ascetico di Sarastro ripete la tipologia della filosofia della storia romantica quale descritta da Lotman con riferimento a Hegel: esso integra il particolare nel suo simbolismo generale, l'individuale nel suo senso di un divenire collettivo. 35 Cfr. Hildesheimer, cit. Sul tema del potere cfr. Starobinskj J., Lumière et pouvoir dans La Flute Enchantée (in 1789. Les Emblèmes de la Raison, Paris, Flammariton, 1979, pp. 137-157) e Musto e Napolitano, 193

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