Il piccolo Hans - anno XIV - n. 54 - estate 1987

«So the moment was come». All'intontito Micks, Watt scompare e poi riappare vestito di tutti i suoi cenci e con le immancabili due valige, pronto a partire. Ma lì, in cucina, egli viene conquistato da un altro dei suoi momenti di fiacchezza e resta così, con le valigie in mano, in piedi e con uno spiffero dietro la nuca, senza risolversi a sedere o ad andare, a posare le valigie o meno, a chiudere o non chiudere la porta. Questa è la vera indolenza che nasce dalla consapevolezza della vanità degli agi ai quali per necessità seguono sforzi, questa è l'indolenza che era diventata la saggezza di Arsene dopo il cambiamento («Note that Arsene's declaration gradually carne back to Watt», recita un altro frammento dell'Addenda67); For the setting down was a standing up again, and the load laid down another load to raise, and the door shut another door to open, so hard upon the last, so soon before the next, as to prove, very likely, in the long run, more fatiguing, than refreshing.68 Infine, Watt prende la strada per la stazione, rimproverandosi di non aver detto a Mikcs «the few simple words at parting, that mean so much, to him who stays, to him who goes».69 Vi arriva a notte fonda e viene gentilmente ammesso, essendo la stazione chiusa, nella sala d'aspetto dal signor Case, l'addetto ai segnali, che, dovendo poi tornare a casa, lo chiude dentro per ovvi motivi di sicurezza. Qui Watt attende l'alba in preda alle sue voci e producendo «a disquieting sound, that of soliloquy, under dictation».70 Al mattino, l'allegro ma incauto signor Nolan, il custode, spalancando di botto come di consueto la porta della sala d'a�petto, gliela scaraventa addosso, e Watt va giù svenuto per terra, diventando causa dell'inquietudine dei signori Case e Nolan, e del signor Gorman, capostazione, che finiranno col tirargli un secchio d'acqua sporca in testa, senza per altro sortire risultati. Il sole sta per 148

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==