Il piccolo Hans - anno XIV - n. 54 - estate 1987

del desiderio puro: è la sfida a mantenerlo nel deserto, ove ogni appiglio, ogni oggetto venga meno. Lo spazio, il mondo, in cui si muove il perverso ha due poli, la casa e il deserto, il chiuso e l'aperto: il massimo dell'intimità coincidente col massimo dell'impudicizia e il deserto, una desolazione che riporta l'impudicità al gelo della santità. Il perverso si mostra alla Natura in Persona. Le parla, dandole del tu, e questo fa il fondo della sua solitudine, perché nella Natura non gli risponde, come nel dialogo leopardiano, che la parola del suo annientamento.43 Letto dalla parte di questo annientamento, «Letto dalle foglie della Sibilla» questo spazio si svuota, e ai suoi oggetti cadono i colori - come in Virgilio rebus nox abstulit atra colòrem - in una terra smemorata e smembrata - Disremembering, dismembering (32) - dove la santità è eroica fino ai 273' sottozero del cosmo. Ma sull'altra riva, dalla parte della casa, nell'intima prossimità di un godimento domestico fiorisce un Epitalamio. «Epithalamion» (72), scritto nel 1888, per le nozze del fratello, corre su una nota saltellante - gambolling note - vicino all'acqua, con i ragazzi che si bagnanò nella calura estiva. Qui lasciamo Hopkins, come quel suo divagante e distratto turista che passa nei campi, e si cala giù al fiume attratto dal rumore: By there comes a listless stranger: beckoned by · . [the noise He drops towards the river: unseen Sees the bevy of them, how the boys Whith dare and with downdolphinry and bellbri­ [ght bodies huddling out, Are earthworld, airwolrd, waterworld thorough [hurled, all by turn and turn about. / (72, versi 17-22)44 111

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