Il piccolo Hans - anno XIV - n. 53 - primavera 1987

rappresentazione, ed è tutto il soggetto che scompare, squassato, nel godimento del padre. Nella dispersione dei semi il soggetto è veicolato a coprire tutta la terra, il contatto con la natura è privo d'artifizi, si perde nel mare, coincide con il corrugarsi della forma terrestre e con il movimento delle maree12 • È nel luogo della teoria, lì dove una teoria risponde all'angoscia di fronte al godimento del padre, nel luogo della fobia, dove un elemento sessuale organico, il pene del bambino, viene sostituito da un elemento artificiale (dal fabbro di Eric o dallo stagnaio di Hans), che l'apparato psichico trova la sua prima rappresentazione esterna e attraverso questa rappresentazione anche il mondo della natura ritrova con il soggetto la stessa relazione di prima, ma lavorata. Come il nome del padre viene nel luogo della fobia sottoposto a una lavorazione, così la natura passa attraverso il «mutamento dell'albero in mappa»13 , l'animale trova una rappresentanza come l'animato a tutela dell'inanimato, e non è il soggetto nella sua struttura fisica a subire le alterne vicende delle maree, ma il mare che si rifrange sulle barriere che l'apparato psichico determina nel reale. Così in seguito, è nel sogno dell'uomo dei lupi14 che compare lo specchio, nel quale l'immagine si rappresenta, con cui egli era uso controllare durante il giorno lo stato del proprio naso, ed è lo specchio del sogno ad andare in frantumi. Ed è attraverso un film che una domenica ritorna l'immagine della sorella che a sua volta soffriva di foruncoli al viso. Il film La Suora Bianca che la domenica di Pentecoste l'Uomo del lupi si reca a vedere con la moglie, riporta in vita nel significante Bianca, le pecore, duecentomila, morte in un'epoca antecedente ai suoi cinque anni di età, prima cioè del suo trasferimento a Odessa, per un vaccino sbagliato ordinato dal padre. 44

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