Il piccolo Hans - anno XIV - n. 53 - primavera 1987

congiunzione tra verità e origine oppure la barriera che separa dalla deflagrazione del godimento del padre dal quale direttamente lo psicotico nasce.2 Ci troviamo così di fronte a due aspetti: il rapporto del paziente con l'originale e quello dell'analista con il calco. E mi sembra che niente possa meglio illustrare genesi e struttura in un caso di psicosi, di un caso che, appunto, mi è pervenuto in supervisione. Spesso i bambini si presentano per la prima volta ai loro terapeuti con un indovinello: un indovinello che può anche star tutto nella posizione del corpo o in qualche dettaglio dell'abbigliamento o in una piccola pantomima, come se si trattasse di dare un nome a delle statue viventi. L'indovinello del bambino di cui intendo parlare consiste in un semplice disegno ripetuto in continuazione: una casa e due alberi posti uno da una parte e uno dall'altra, sotto la casa stessa. Marco non comunica altrimenti. Benché sia prossimo alla pubertà e frequenti la scuola pubblica, praticamente non parla: si limita di tanto in tanto a pronunciare qualche slogan televisivo o delle formule pubblicitarie. Al suo disegno mostra però di tenere molto. Lo fa e lo rifà accompagnandolo con un gesto, sempre il medesimo, che sembra al tempo stesso sollecitare ed esaurire una spiegazione, un gesto quindi che esprime simultaneamente impazienza e sazietà. Questo gesto che viene in un certo senso a siglare il compimento del disegno consiste nell'atto di muovere le due mani come per sollevare e soppesare qualcosa di gravoso. Poiché in mano tiene spesso uno o più pennarelli, Marco ha battezzato questo suo atto: ballare i pennarelli. A tutti i tentativi della psicologa che lo ha in cura di 12

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==