Il piccolo Hans - anno XIII - n. 51/52 - lug./dic. 1986

«Un apprezzamento». «Dunque, parlavamo degli alberi di castagno, della loro fronda asimmetrica. E la quercia, è un albero asimmetrico?». «Lo è, senza dubbio; si, è un albero sfacciatamente irregolare e contorto: e forse questa è una delle cose che più si lega alla sua immagine in ambito poetico, così come nel sentimento popolare e nazionale», disse Hanbury. «Molto acuto. Naturalmente lei si riferisce alla quercia selvatica, piuttosto che alla pianta che cresce su un terreno recinto, che viene regolarmente potata, e così via». «Certo: quello che ho detto è vero per la pianta che non conosce l'intervento dell'uomo». «Ma allora non ha mai notato che quando la quercia ha raggiunto la sua crescita massima, intoccata dall'uomo, il profilo della sua chioma forma una lunga curva, qualcosa come una parabola, che, da lontano rivela una precisione . matematica?». «Buon Dio. È così davvero? Sa, non l'avevo mai notato; ma, ora che lo dice, qualcosa dentro mi sussurra che lei ha ragione». «Ha presente' » chiese il Professore «quella bella quercia in cima alla collina sopra Elsfield, donde si gode di quella magnifica vista?». «Sì. E l'albero che lei dice è stupendo». «Se lei avesse analizzato quel suo senso di meraviglia, avrebbe finito certamente col soffermarsi a lungo sulla precisione della parabola di quel profilo. E allo stesso modo, se una delle tre foglie laterali della fronda con sette foglie fosse strappata, sarebbe più brutta. E ciò perché, son sicuro ammetterebbe anche lei ora, la simmetria è stata distrutta». «Sì» disse Hanbury «Forse lei sta dicendo che la bellezza è un misto di regolarità ed irregolarità». «La bellezza complessa sì. Ma andiamo avanti ancora un po'. Che cos'è la regolarità? Non è forse il rispetto di 74

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