Il piccolo Hans - anno XIII - n. 51/52 - lug./dic. 1986

potrebbe essere regolare, ma in nessun modo simmetrica; le pare?». «J14a certo» ammise Hanbury. «Dunque, chiamiamola regolarità. Il cielo, ad esempio, è azzurro in alto, poi prende sfumature indefinite, e infine il rosso del tramonto. E lei ammira tutto questo, vero?». «Moltissimo». «E il colore più pieno è il rosso, vero?». «Il rosso, sì». «Ma le piacerebbe che il cielo fosse tutto d'un bel rosso pieno e uniforme?». «Direi proprio di no». «O che il rosso e l'azzurro si alternassero bruscamente, con una linea netta, senza nessuna tinta intermedia?». «No, amo molto il gioco delle sfumature». «Di nuovo, dunque, preferite la variazione all'uniformità; e la variazione è opposta alla regolarità. L'uniformità è regolarità. Le pare». «Allora dovrei concludere che la bellezza è il prodotto della irregolarità» disse Hanbury. «Oh, lei sta correndo troppo» disse il Professore; «non ho mai detto nulla del genere. Ma, se non le spiace, torno a rilanciare l'esempio del cielo. Lei avrà certo notato, meglio di me data la posizione felice del suo College, essendo invece la mia vista limitata dai vostri edifici, che strati di nuvole percorrono il cielo ad Occidente». «Sì, le riesco a vedere di solito». «Pensa che dovrebbero non esistere?» chiese il Professore. «No; aggiungono molta bellezza al cielo del tramonto». «Avrà notato che esse sono in certo modo simmetriche. Sono ben dirette e parallele alla linea del cielo, e tra loro, sono di un colore uniforme, e presentano altri dettagli di simmetria. Le piacerebbero di più se fossero informi?>;. «Non credo» disse Hanbury. «E quando noi diciamo di qualcuno che ha lineamenti regolari, è questo un apprezzamento o una critica?». 73

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