Il piccolo Hans - anno XIII - n. 51/52 - lug./dic. 1986

ne e una specie di vuoto nel mezzo, mentre in quella con centouno, cinquanta per parte e una, la più grande, nel mezzo. Intende?». «Perfettamente. E penso che la fronda con centouno foglie, o comunque quella con numero dispari di foglie, non importa quante, sia la più bella; non, come lei potrebbe presumere, per l'astratta eccellenza del numero dispari, ma perché - ebbene, perché l'avere la foglia più grande nel mezzo è di maggior pregio». «Ma quale delle due è più simmetrica?» chiese il Professore. «Non è forse quella con sei foglie?». «Entrambe hanno una loro simmetria; eppure, come lei dice, quella con sei foglie lo sembra di più, ammesso che possa dirsi simmetrica, che nella fattispecie non è preciso dirlo». «Non è forse che essa si divide naturalmente in due parti identiche di tre foglie ognuna, mentre quella con sette foglie no, per cui non la riteniamo simmetrica, a meno che non rimuoviamo la settima foglia dal centro?». «Certo, è così» disse Hanbury. «A1lora lei ritiene che la fronda dalla simmetria meno appariscente è la più bella. Eppure le assicuro che la fronda con sette foglie ha molta simmetria. Ma osservi ora l'albero da cui l'abbiamo staccata. Lo preferisce così o preferirebbe che i rami partissero dal tronco uno per parte alla medesima altezza, simmetricamente disposti due a due?». «Certamente così, com'è ora». «E ora, guardi il colore del cielo». «Ma» intervenne Hanbury «il colore non è una questione di simmetria». «No, ma dopotutto cos'è la simmetria? Non è forse regolarità?». «Direi la più perfetta delle regolarità» disse Hanbury. «Giusto. Ma non è forse quella regolarità che si misura in lunghezza, larghezza e spessore? La musica per esempio 72

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