Il piccolo Hans - anno XIII - n. 51/52 - lug./dic. 1986

Fondamentale rimane inoltre il testo di Abrams M.H., The Mirror and the Lamp, New York 1953. " Uso il termine «protesi» nella linea delle riflessioni proposte da V. Finzi Ghisi; si veda in particolare Lo scritto e la voce: che cos'è una protesi, «Il Piccolo Hans», n. 24, ottobre-dicembre 1979, con riferimento ad alcune annotazioni di Freud nel Notes Magico (1924) e ne Il Disagio della Civiltà (1929). 20 L'espressione è in Warren A., Instress of Inscape, Hopkins. A Collrction of Critical Essays, op. cit., p. 172. («Far correre la lettera»), riferita alle primissime note del Diario (1862), alle collezioni di parole legate al «vowelling». Sul rapprto percezione/discorso nei suoi esiti di straniamento, si veda anche Hartman G., The Dialectic of Sense-Perception, ibid. 21 Dell'Hopkins disegnatore e grafico la critica si è finora occupata in modo del tutto marginale. La sua passione per il disegno e le tecniche pittoriche emerge chiaramente dai Diari, di cui ricordiamo i numerosi bozzetti e le belle pagine dedicate a dipinti ammirati in castelli e musei, alla National Gallery e alla Royal Academy. In Appendice alla edizione dei Diari, House-Storey riportano alcuni dei disegni più famosi, con una breve nota biografica (op. cit., p. 453). Una più completa raccolta delle opere figurative del poeta è contenuta nel catalogo pubblicato dal Sunderland Arts Centre, Ali My Eyes See. The Visual World of G.M. Hopkins, 1975. Note critiche di rilievo sono in Ball P.M., The Science of Aspects, London 1971. " Si può parlare qui di compounds spuri o impropri, prodotti attraverso norme compositive «proprie» derivate dall'Old English, ma attualmente inattive nella lingua inglese. In-stress ed in-scape sono di fatto montaggi verbali eterodossi, che mescolano elementi o parole d'uso e neologismi, di ambigua connotazione ed interpretazione: stress è polisemico, scape è una pseudo-variante arcaica (Skip-skep), in aspira ad un ruolo di prefisso (per procedimento analogico forse, Cfr. LANDscape/INscape) riferito contemporaneamente alle due classi designato-designante: DENTRO LA COSA / DENTRO IL SOGGETTO - stressed/stressing, scaped/scaping - come il poeta lascia intendere nelle sue precisazioni. " La citazione è riportata da Pick J., op. cit., p. 26-27. («Dunque, se è possibile esprimere un fine e recondito pensiero su un fine e recondito argomento in modo fine e recondito e con grande felicità e perfezione, alla fine, qualcosa deve pur essere sacrificato... e ciò potrebbe essere la sua immediata intellegibilità»). " Il principio del parallelismo percorre tutta la riflessione teorica ed estetica di Hopkins (il termine - parallelistic - compare già in un saggio giovanile del 1864, On the signs of Health and Decay in the Arts, pubblicato in House-Storey, op. cit., pp. 74-79), per farsi poi propriamente teoria del testo poetico. Oltre ai noti interventi di Jakobson R. (cfr. «Linguistics and Poetics», Style in Language, ed. T. Sebeck, New York 1960, e Poetry of Grammar and Grammar of Poetry, «Lingua», 21, 1968, pp. 597-609), si veda sull'argomento anche il testo di Serpieri, op. cit., pp. 13-6. 59

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==