Il piccolo Hans - anno XIII - n. 51/52 - lug./dic. 1986

(«Spesso io l'ho avvertito quando mi trovavo in un certo stato d'animo, e ho avvertito nella profondità di un instress l'immediatezza con cui l'inscape imbrica la cosa, con quella pienezza e chiarezza così prossima alla verità come il semplice 'sì' e 'c'è'»). ' Cfr. la lettera ad A. Baillie del 10 settembre 1864, in A Hopkins Reader, op. cit., p. 129. («Intendo con questo, uno stato d'animo di grande, anzi abnorme, acutezza mentale, sia energetica che ricettiva, come se i pensieri con esso prodotti venissero da uno stress (spasmo) o una contrazione del cervello, o potessero irrompere in esso non richiesti. Questo stato d'animo insorge per vari motivi, generalmente di natura fisica, come la salute del corpo o le condizioni dell'aria o, per quanto possa sembrar prosaico, la distanza dai pasti»). ' I testi dei diari in citazione sono tratti dalle due raccolte esistenti: Early Diaries (1863-1868) e Journal (1868-1875). Di ogni estratto si segnala di seguito l'appartenenza (E.D. o J., che si tratti della prima o seconda raccolta), la data e la pagina nella edizione citata di Abbott. Per la loro traduzione si rimanda al lavoro presentato in questo stesso numero de «Il piccolo Hans». ' Per i brani citati si veda: la lettera a C. Patmore del 7 novembre 1883, in A Hopkins Reader, p. 179. (Stress, «rendere una cosa maggiormen;<è o marcatamente ciò che essa già è: metterne in risalto la sua natura»); The Principle or Foundation, ibid. p. 366; («(un'azione) di un tono e d'una determinazione più compiuta o superiore... capace di condurre il principio o l'elemento bruto al tono richiesto»); la segnalazione sulle varianti di Scape osservate da Hopkins è riportata da Miller J.H., in The univoca[ chimig, Hopkins. A Collection of critica[ essays, ed. G. Hartmann, New Jersey 1966, p. 91. ' Così è il mondo naturale per Hopkins, nella poesia «Pied Beauty» del 1877: «differenziato, singolare, disparato, strano», eppure risolto nella logica del geroglifico divino. " L'espressione è dello stesso poeta. Cfr. Parmenides, op. cit., p. 130. " Nel 1868 Hopkins entra nell'ordine dei Gesuiti. Inizia così la sua riflessione religiosa, di cui si trova massiccia testimonianza negli scritti tra il '68 e 1'80, e una rigorosa formazione teorica e spirituale, ispirata appunto a Tomaso d'Aquino, teologo ufficiale dell'Ordine dei Gesuiti; a Duns Scoto, esponente «nazionale» del pensiero tomista e teorico della «individuazione» - che è da Hopkins esplicitamente · collegata allo «inscaping»: «Aprii 16. At this time I had first begun to get hold of the copy of Scotus on the Sentences... Just then when I took in any inscape of the sky or sea I thought of Scotus) (J. 1872, 220); e a S. Ignazio Loyola, alla cui severa disciplina degli Esercizi e della contemplazione attiva si richiama quotidianamente la pratica gesuitica. Sull'argomento si veda in particolare Pick J., G.M.H., Priest and Poet, Oxford U.P. 1942 e Downes D.A., G.M.H., A Study of his Ignatian Spirit, Vision Press, 1959. 12 Cfr. Merleau-Ponty P. Citato da R. Barthes a proposito della differenza tra realtà ed allucinazione in Sade, Fourier, Loyola, Einaudi, 57

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