Il piccolo Hans - anno XIII - n. 51/52 - lug./dic. 1986

Sarà in larga parte la realtà della parola come concrezione, vibrata, corposa, frastagliata - «fretted» come la fogliolina del cerfoglio - e sfaccettata come una gemma a dominare la rappresentazione del mondo hopkinsiano, a guidarne le scelte lessicali e sintattiche: da qui infatti la . predilezione per la parola composta e il «montaggio» creativo, vero e proprio grumo letterale di preferenza calato nell'ambiente della consonante, concreta, «dura», ridondante, piuttosto che negli aerei spazi vocalici. E ancora, la tendenza a ristrutturare il discorso secondo criteri a-grammaticali e a-sintagmatici, ove i tratti linguistici sono selezionati e combinati in base ad intrinseci valori fonici, iconici e cinestetici, come fossero cose piuttosto che segni. Un esempio dai Diari: «... (swaths) which ran down towards the bottom of the cleft and had been washed by strong out, I caught an inscape as flowing and well marked...» (J., 1872, 226) ove il gruppo «washed by strong out» (da noi liberamente tradotto con «battuti e strigliati forte dall'acqua») si sottrae ad ogni possibile scioglimento sintattico letterale ed implica strategie espressive altre - si noti ad esempio, il doppio parallelismo fono-ritmico, in vocale e in consonante (wòST bài / STròri àuT); ed il parallelismo sintattico Pred + Prepos, che per simmetria recupera strong ad un livello atipico di significazione, non aggettivo, né avverbio, né predicato, eppure capace di «far'esplodere» un senso preciso, secondo modalità già poetiche, tipiche della produzione più matura: · «Gush! - flush the man, the being with it, sour or sweet, brim, in a flash, full!» (The Wreck of the Deutschland - 1875) Leggendo i Diari, scritti in prosa e, come genere, tradizionalmente strutturati secondo norme di contiguità e coe50

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