Il piccolo Hans - anno XIII - n. 51/52 - lug./dic. 1986

neare nel son. «Amor, non dissi il ver», dove essa promuoveva uno stretto gioco di diagonali che privilegiavano il rapporto fra l'amata (allo specchio) e la sua immagine riflessa: in XIII, 197, infatti, fuori dalla scena dei trastulli fra Venere e Marte, c'è Adone mutato in pappagallo; questa circostanza tematica rinvia, con perfetta simmetria e scambio ottico mare-cielo, ai pesci-amanti del sonetto «Avea su per lo mar», la cui funzione era quella di trasferire alla responsabilità di un rivale la separazione dell'amante-poeta denunciata dallo specchio in. «Amor, non dissi il ver». Inoltre, nella convergenza poematica si incontrano parecchie delle soluzioni metaforiche già esperite separatamente, quasi in un virtuale Summationsschema, anche in sedi diverse dai tre canti ritenuti i più significativi circa il tema dello specchiamento (VIII, IX, XX); seleziono, esclusa ogni volontà di completezza, Ad. XVI, dove, ormai in chiave di semplice catalogo più che di attenta combinatoria, lo specchio è designato «cristallo» ed è detto «adulator» (14, v.8), come nel son. «Amor, non dissi il ver» («adulator fallace», v.10), e analogamente nei son. «Qualor quell'armi, ond'io morir m'appago» (v.3) e «Fosti di pianto e del mio pianto umore» (v.5), nel madrigale «Qualor chiaro ci:istallo» e, di nuovo, in Ad. XVII, 81 (v.8): il rinvio è naturalmente al son. tassiano «A' servigi d'Amor», ma con spostamento di funzioni: il Marino ha operato sulla contiguità dell'amante e dello specchio da lui sorretto facendo scivolare poi la qualifica cortigiana di «ministro» dall'uno all'altro. Il fervore dell'operazione, peraltro, non si arresta qui, dal momento che, nel Marino, il senso di tali calchi e recuperi, dal Tasso non meno che da se stesso, si prolunga allo scoperto in XVI, 26 (v.8), con il rilancio del lessico tassiano, in una costruzione anche sintatticamente analoga, a ridosso degli [specchi-ministri] dell'ottava 16: «del delubro d'Amor ministro farsi»; si tratta di uno sbocco tanto esplicito da convalidare la sottile trama di echi e di 198

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