Il piccolo Hans - anno XIII - n. 51/52 - lug./dic. 1986

divenire del soggetto nella scrittura e, dall'altro, suo svanimento esperienziale. A questo proposito si rimanda in particolare a: Ellmann Maud, Disremembering Dedalus: A Portrait of the Artist as a Young Man, in Robert Young ed., Untying the Text, Routledge and Kegan 1981 e al corposo e significativo lavoro di Hélène Cixous, nel quale particolare e specifica rilevanza è data al .linguaggio del Portrait come luogo della nevrosi la cui definizione sintomatologica equivale alla mise en abyme del soggetto· (Cixous Hélène, L'exil de James Joyce ou l'art de remplacement, Grasset, Paris 1968, p. 470). ' Il macrotesto joyciano ha rappresentato per il decostruzionismo una sorta di esemplare controprova del presupposto teorico critico che sostituisce al criterio della presunta omogeneità e interezza del testo quello della sua discontinua eterogeneità e indeterminatezza a tal segno che «quasi tutte le conoscenze teoriche del decostruzionismo in ambito narratologico relative alla indecidibilità delle parole e dell'intreccio erano già acquisite da Joyce» (Miller Hillis J., From Narrative Theory to Joyce, from Joyce to Narrative Theory, 1982, Indiana University Press, pp. 3-4, traduzione mia). ' Per le informazioni relative alla documentazione in merito alle letture joyciane di cui si ha testimonianza cfr. Ellmann R., James Joyce, New And Revised Edition, Oxford University Press 1982. ' Pucci P., Decostruzione e Intertestualità, in Nuova Corrente, nn. 93-94, 1984, Tilgher,Genova, p.284. Nel caso del Portrait - e del macrotesto joyciano - la definizione che riguarda i possibili esiti di una completa e - qui si aggiunge - impraticabile attivazione dell'intertestualità, ci sembra particolarmente pertinente. ' Cfr. nota n. l. • Le citazioni da Novembre si riferiscono alla seguente edizione: Flaubert Gustave, Oeuvres Cornplètes, Tome Il, Voyages et Carnets de Voyages, Oeuvres de Jeunesse, Club de l'Honnete Homme, Paris 1973. Scritto nel 1842 Novembre fu pubblicato postumo nel 1909 nell'edizione Conard delle opere complete di Flaubert. " A Portrait of the Artist as a Young Man, redatto tra il 1904 ·e il 1914, fu pubblicato nel 1916 dall'editore newyorkese Huebsch B.W., poi Viking Press. Le citazioni sono tratte dalla seguente edizione: Joyce J., The Essential James Joyce, Granada Publishing Ltd., 1977. 11 Sarà in questo senso opportuno parlare di «allusioni» joyciane al Novembre di Flaubert e precisare che «...l'effetto più forte dell'allusione è determinato dal fatto che essa propone al lettore il momento della scrittura come gioco della differenza e della ripetizione. Il fatto che un'allusione specifica possa essere definita, fa sì che essa divenga, prima di tutto, un esempio manifesto della macchina testuale. I! fatto allusivo evidenzia il funzionamento di questa macchina ai limiti della lettura/scrittura» (Pucci P., op. cit., p. 289). " Sulla scorta di testimonianze sia biografiche che letterarie Richard Ellmann «descrive» la scrittura joyciana nei termini di una gestazione embrionale, sicché il Portrait in particolare risulta essere una sequenza stratificata, piuttosto che linearmente accrescitiva in 187

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