Il piccolo Hans - anno XIII - n. 51/52 - lug./dic. 1986

Il soggetto flaubertiano ricreatore e fondatore nel quale la sostanza precede la lettera come il contenuto la sua forma, incluso nella testualità joyciana, è da questa alienato e soppresso: la sua morte, anzi la sua perdita, è la condizione per l'incontro estatico con l'immagine eterea: l'iniziazione dell'artista moderno nasce sui lembi della ferita inferta dal testo all'eroe romantico dt Novembre. Così la fisionomia di Marie che, concludendo la prima voce, dà senso al desiderio del protagonista flaubertiano materializzandone la forma nella figura di una prostituta e realizzandone le . aspirazioni narcisistiche, si cancella e inabissa, spegnendosi, nell'assenza di mimesi del ritratto joyciano ove la scena parallela si profila come ennesimo punto di sospensione del soggetto, irruzione di un linguaggio vago che, come il mormorio indistinto della seduzione, non riesce ad articolarsi nelle lettere nuove di un soggetto altro: He closed his eyes surrendering himself to her, body and mind, conscious of nothing in the world but the dark pressure of her .softly parting lips. They pressed upon his brain as upon his lips as though they were the vehicle of a vague speech: . and between them he felt an unknown and timid pressure, darker than the swoon of sin, softer than sound or odoùr (p. 249). L'incontro con !'.immagine, occasione per la nascita dell'artista emer. so dal sudario dell'infanzia, è condensato epifanicamente nel simbolo dalra «seabird girl» la cui configurazione è integrata in una circolarità continuativa nelle stesse lettere che vanno a comporre lo scenario marino. L'immobile alterità simbolica dell'immagine, prodotta da quel lavorio circolare dei significanti tipicamente joyciano, dissolve la referenzialità della scena coagulando in un unico reticolo simbolico i suoi termini specifici e differenzianti. In questa condensazione sembra darsi l'occasione per lo smarrimento del soggetto che in Novembre diviene - 181

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