Il piccolo Hans - anno XIII - n. 51/52 - lug./dic. 1986

la penetrazione delle lettere morte del desiderio - inscritta nel sema di una rigidità difensiva - si affianca alla spasmodica ricerca della forma imprendibile - elusiva ed evanescente: His hands clenched convulsively and his teeth set together as he suffered the agony of its penetration. He stretched out its arms in the street to hold fast the frail swooning form that eluded and incited him (p. 248). Le lettere del desiderio, riespulse dal soggetto che ne è attraversato13 , si traducono in un grido inarticolato che il discorso non mima, ma connota come lamento per una perdita e angoscia della ricerca, eco, citazione di una scritta oscena, epitome di una lettera morta: And the cry that he had strél,ngled for so long in his throat issued from his lips. It broke from him like a wail of despair from a hell of sufferers and died in a wail of furious entreaty, a cry for an iniquitous abandonment, a cry which was but the echo of an obscene scrawl which he had read on the oozing wall of a urinai (p. 248). L'«iniquitous abandonment», ambiguo abbandono del padre e del figlio, segnala lo smarrimento del logos e della lettera del desiderio che rimbalza appiattita di scrittura in scrittura: Stephen deve diventare padre estetico di se stesso trattenendo dalle lettere del mondo quelle che, invadendolo, tendono a ride-finirlo. Il sonno nel quale sono immerse le aggressive ed inerti lettere del desiderio joyciano («the murmur of some multitude in sleep») inscrive e rimuove, ripetendolo, il dormiente caos del protagonista di Novembre, latenza di un fecondo agglomerato di idee pronto a concretarsi nelle forme più appropriate offerte dalle parole del reale: Une création entière, immobile, irrévélée à elle 179

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