Il piccolo Hans - anno XIII - n. 51/52 - lug./dic. 1986

sovrapposizione intertestuale nella quale il punto di convergenza iconico - il maroso travolgente - si propone come materiale di divergenza estetica: Ce n'était plus le désir d'un vague idéal ni la convoitise d'un beau reve évanoui, mais, camme aux fleuves sans lit, ma passion débordait de tous còtés en ravins furieux, elle m'inondait le coeur e' t le faisait retentir partout de plus de tumultes et de vertiges que les torrents dans les montagnes (p. 635). La forza dirompente del desiderio che qui sembra emanare, debordando, dallo stesso soggetto che ne è travolto, rinsalda ancor più quell'identificazione tra soggetto e realtà che il Portrait cancella nel corpo della stessa metafora trasformata in una disseminazione dei significati all'interno dei quali campeggia la radice «murmur»: He felt some dark presence moving irresistibly upon him from the darkness, a presence subtle and murmurous as a fiood filling him wholly with itself. Its murmur besieged its ears like the murmur of some multitude in sleep; its subtle streams penetrated its being (p. 248). La ridondanza sintattica del segmento flaubertiano si allegorizza in iterazione lessematica che, riprendendo le attribuzioni non pertinenti al nucleo referenziale di un'immagine ormai perduta, ne enfatizza, in un procedimento tipicamente joyciano di concrezione embrionale12, le qualità squisitamente fonematiche. La «wave of lust», ondata di desiderio che minaccia di travolgere Stephen, riduce in lettere atomizzate l'illusione rigeneratrice del simbolo romantico flaubertiano, ché anzi proprio l'impossibilità di trattenere da quel mormorio le lettere di una potenziale significazione simbolica testimonia da un lato l'ennesima mise en abyme del soggetto testuale, dall'altro l'ulteriore riconferma della sua necessaria separazione dal soggetto empirico. E, di fatto, proprio la resistenza disperata opposta al178

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