Il piccolo Hans - anno XIII - n. 51/52 - lug./dic. 1986

Inconfrontabili universi testuali, Novembre9 , opera giovanile di Flaubert, e il Portrait joyciano'0 non sono elementi di una catena derivativa, ma satelliti di una vasta costellazione che possono, nei meccanismi della letteratura, entrare in parziale collusione, lasciando illuminati in un riflesso nuovo alcuni confusi e sovrapposti ritagli. Trasgredendo ad un elementare assunto dell'operazione comparatistica, quello del raffronto tra due insiemi, si è qui prescelta come unità interattiva con il Portrait solo la prima delle tre voci narranti che articolano l'intero discorso di Novembre. Proprio questi toni romantico-decadenti, cui le voci successive conferiranno, nei loro diversi stilemi naturalistici un ironico disincanto, attivano, eterodossamente autonomi, una ipotetica dinamica di senso con la testualità del Portrait. Essi condensano quelle figure salienti dell'iniziazione che il ritratto joyciano ridisegna interrompendone tuttavia le linee e le strutture, spezzandone sistematicamente la continuità. I motivi canonici della solitaria alienazione individuale, del giovanile desiderio di amore e di gloria letteraria, della iniziazione sessuale - tappe determinanti per la conferma del giovane protagonista di Novembre - svuotati di senso, permangono, come alvei sottili, trasparenti, nell'autobiografia joyciana. La loro traslucida fragilità si misura appieno, con luce forte, sul senso flaubertiano citato o alluso e viceversa, sicché in alcuni luoghi il riverbero reciproco illumina quella differenza e quella discontinuità che legittimano in senso decostruzionista l'operazione intertestuale" inostrandone gli aspetti più sintomatici. Nelle figure del desiderio che, motivando il rapporto tra il sé e il mondo, ne orientano gli infiniti sensi, si situano alcuni dei riflessi più indicativi e nel tragitto da una tensione senza forma alla sua più articolata formulazione si rintracciano punti luminosi di convergenza e differenza: Vaguement je convoitais quelque chose de splendide que je n'aurais su formuler par aucun mot, 175

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