Il piccolo Hans - anno XIII - n. 51/52 - lug./dic. 1986

te. Oppure lasciarsi affascinare dalla friabilità dell'universo kafkiano, di cui si potrebbero richiamare innumerevoli conferme. L'evento kafkiano - il suo significato - si caratterizza come «maldestro» e friabile, centrifugo e cumulativo. Tipico di Kafka è descrivere un discorso o un episodio attraverso il succedersi delle smentite, la correzione interminabile, l'aggiustamento di tiro. Ben presto s'accorse che, astraendo dal fatto che in tutta la stanza non c'era un posto dove dormire, né un sofà, egli non avrebbe potuto in nessun modo prendere sonno perché non doveva correre il rischio di vedersi rubare la vali�ia appena ritrovata ed il denaro che portava con sé. Neppure voleva andar via, poiché non aveva il coraggio di passare davanti alla cameriera e all'oste per lasciare la casa. E poi forse non era neanche detto che lì ci fossero maggiori pericoli che sulla strada maestra. Senza dubbio non era da trascurare il fatto che in tutta la stanza non ci fosse un solo bagaglio. Ma forse, o anzi molto probabilmente, quei due giovani erano due servitori che avrebbero dovuto cedere il loro posto ai clienti e perciò dovevano dormire vestiti. Non era certo una cosa molto dignitosa dormire in loro compagnia, ma almeno era meno pericoloso. Ad ogni modo, finché i suoi dubbi non fossero stati chiariti, egli non doveva assolutamr:Pte mettersi a dormire. (A, 97-8). È facile notare come ogni enunciato corregga o di­ . strugga il precedente: 1) non si può dormire in quella stanza; 2) se anche si potesse, sarebbe rischioso; 3) bisognerebbe andarsene, ma non si può; 4) andarsene sarebbe ancora più rischioso; 5) probabilmente non c'è nessun pericolo; 6) comunque, è meglio non dormire. Ogni certezza e ogni ipotesi si sbriciolano in una serie che potremmo chiamare disgiuntivo/esaustiva; un campo paradigmatico, governato dall'aut, dispone le sue alternati160

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