Il piccolo Hans - anno XIII - n. 51/52 - lug./dic. 1986

di Malivert, «Un irrésistible désir le consumait», e Spirite si rivela come la valenza autodistruttiva di Malivert, il suo doppio come vampiro. D'altra parte tutta una serie di elementi confermano questo ruolo di Spirite, e quindi della scrittura in cui si manifesta, quale meccanismo di seduzione. Guy si reca in Grecia, la cui tradizione culturale è espressione della sublimazione cui tende, e qui viene ucciso da al::;mi banditi: «... alors la belle dame avait pris l'ame du mort et s'était envolée au ciel avec elle». Stavros, la guida greca di Malivert, torna a raccontare l'episodio trasformato egli stesso nell'immagine di un vampiro: «ha.­ ve, maigre, défait, l'air effaré et fou, comme un spectre qui sort du tombeau...». Ma in precedenza, la prima apparizione di Spirite si era verificata in uno specchio singolare che non rifletteva gli oggetti, vale a dire con la proprietà tradizionalmente attribuita ai vampiri di non riflettersi negli specchi: «on eùt dit une de ces glaces de théatre que le décorateur couvre de teintes vagues et neutres pour empecher. la salle de s'y refléter». In seguito, invece, si dirà che Spirite si manifesta solo di notte, come i vampiri appunto: «Se sceglieva di preferenza la notte per fare le sue apparizioni, ciò avveniva perché l'agitazione della vita umana volgare era sospesa». Sarà opportuno ricordare che il protagonista di Armance, come s'è visto, ha lo stesso cognome del protagonista di Spirite, Malivert, che identico è il loro carattere, e che sostanzialmente coincidente è la loro morte: per entrambi la Grecia, meta del loro pellegrinaggio, diventa il luogo del loro annullamento. Stendhal polemizzando con gli «industriels» che forniscono armi ai Turchi, esalta il sacrificio della «classe pensante», e di Byron in particolare: «il n'y a pas un an que lord By,ron est mort en cherchant à servir la Grèce»; ma Byron all'epoca passava anche per l'autore di un testo celebre, in realtà.scritto dal proprio medico Polidori, The Vampyre (1819), in cui il protagonista Aubry scopre proprio durante un soggiorno in Grecia che il suo mag137

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