Il piccolo Hans - anno XIII - n. 51/52 - lug./dic. 1986

possibilità di un orientamento. Si potrebbe anche dire, parafrasando Hermann, che l'intelligenza è un prolungamento della sensibilità della mano. (Leggo negli Scritti e pensieri sull'arte di Matisse: «que_ ­ sta bella figliola posava per me. Ma sentivo che qualcosa non andava. Era sempre all'afrezza del dorso. Il mio disegno diventava duro, rigido. Ricominciavo, ma niente da fare. C'era un impaccio. Tutt'a un tratto capii. E dissi alla modella di farsi vedere la schiena da un medico. Diagnosi: spostamento delle vertebre dall'alto vèrso l'interno» (p. 162). E ancora: «La statica non è d'ostacolo al sentimento del movimento. È un movimento elevato a un grado tale da non trascinare i muscoli dello spettatore, ma semplicemente il suo spirito» (p. 39). Sara Marcsek-Klaniczay in «Lo spazio e la psiche (sulla base dell'opera di Hermann)» scrive: «l'odio mi.ra alla scomparsa, alla annichilazione del suo oggetto. L'espressione spaziale di questo fatto consiste nell'espellere dallo spazio gli oggetti tridimensionali, "ridurli allo stato di un piano o di un punto", "farli a pezzi". Le espressioni: "Ti schiaccio", "Ti appiattisco contro la pàrete", hanno un contenuto estremamente aggressivo» (p. 59). Nella perversione l'aggressività, anziché colpire l'oggetto o rappresentarsi simbolicamente nelle espressioni linguistiche - il che evidentemente non è la stessa cosa - si traduce epifanicamente nella realtà che si sospende in una stampa: l'oggetto si assottiglia fino a svanire in una sagoma di cartone. Come a dire che, sin dall'origine, l'oggetto è già «schiacciato», che non ha mai avuto rilievo: che l'atto di colpire è quindi del tutto vano. La psicoanalista ungherese attraverso una delicata confidenza personale ci aiuta a capire anche qualcosa del funzionamento dell'angoscia (pp. 66-67, corsivi miei): «molti anni fa la vita di mio figlio era seriamente minacciata e io non potevo fare nulla per lui. La vita e la morte divennero reciprocamente vicine in modo pauroso... Camminavo su e giù per il 128

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