Il piccolo Hans - anno XIII - n. 51/52 - lug./dic. 1986

Forse con il «dramma di una precipitazione temporale», come è illustrato da una vignetta dell'«ingegnere caricaturista» Steinberg dove si tratta di certi passanti che rimangono esterrefatti nell'accorgersi che intorno a loro sta per chiudersi un gigantesco profilo che un ragazzo va tracciando sul marciapiede con un pezzo di carbone. (p. 197) Ecco allora che, sotto l'impulso della precipitazione temporale, dall'apparente insensatezza - con il suo piacere ripetitivo - del modulo ornamentale emerge di colpo il volto della Cosa che spinge il soggetto a balzar fuori. Ma una seconda vignetta di Steinberg ci indica una diversa soluzione. Il modulo a «ripetizione spiraliforme» o a «telescopio» (e la struttura dell'apparato psichico è paragonata da Freud «ai vari sistemi di lenti del telescopio, che si trovano uno di seguito all'altro» - Freud, b, p. 490) appare qui raffigurato non più come principio formale, ma come contenuto della vignetta. Il disegno traduce graficamente «in uno schema comico di tipo statico» il principio delle due serie reversibili - andata e ritorno - del modulo ornamentale. Ma lasciamo la parola a Eizenstein: 124 E... non tratta proprio di questo uno dei suoi disegni più sconvolgenti per la semplicità della rappresentazione e l'insondabile profondità della concezione? Un disegno in cui la direzione dell'uscita è indicata così: - ... EXIT I )/ I 1 ' ' • t 1 '•C/111 ' 1 111 [ \ t 1t \ / • / / I I 1 ,, \ 1 I 1 1 , • f ,, ,, , ,' \ \ \ I

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