Il piccolo Hans - anno XIII - n. 51/52 - lug./dic. 1986

gli ultimi sonetti la ricerca deliberata di compattezza si ottiene con una certa limitazione delle innovazioni prosodiche, con l'uso dei decasillabi standard su cui interviene, talvolta, il sistema dei contrappunti che Hopkins aveva studiato proprio in Milton. Ecco il sonetto 69 1 The shepherd's brow, fronting forked lightning, owns 2 The horror and the havoc and the glory 3 Of it. Angels fall, thèy are towers, from heaven - a story 4 Of just, majestical, and giant groans. 5 But man - we, scaffold of score brittle bones; 6 Who breathe, from groundlong babyhoòd to hoary 7 Age gasp; whose breath is our memento mori - 8 What bass is our viol for tragic tones? 9 He! Hand to mouth he lives, and voids with shame; 1O And, blazoned in however bold the name, 11 Man Jack the man is, just; his mate a hussy. 12 And I that die � ese deaths, that feed this flame, 13 That ...in smooth spoons spy life's masque mirrored: tame 14 My tempests there, my fire and fever fussy. Nell'ottava le dominanti fonetiche sono direttamente generate dalle rime /ouns/ e /o:ri/ difatti la vocale posteriore /o/ con le gradazioni /o:/ e /"/ si irradia con ben 23 occorrenze, mentre la /r/ postalveolare s. onora ricorre 15 volte, più ,5 casi di /r/ più o meno desonorizzata e muta. A questa ricorrenza nell'ottava, in connessione con la diffusione sonora delle rime, nella sestina si oppone la quasi sparizione dei due fonemi: /o/ è presente solo una volta nel primo verso, nel dittongo /oi/, e una nel secondo. La /r/ sonora poi è presente una volta sola. L'effetto d'irradiazione delle rime della sestina /" si/ e /eim/ si concentra invece sulle vocali anteriori particolar12

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