Il piccolo Hans - anno XIII - n. 51/52 - lug./dic. 1986

scrivania dell'ufficio delle vecchie sfere di cristallo con all'interno la riproduzione miniaturizzata di una città. Si trattava di capovolgere a una a una queste sfere da cui cadevano fitti fiocchi di «neve» che ricoprivano interamente il paesaggio creando una specie di epifania artificiale. C'è qui qualcosa che non può essere interamente liquidato· con il richiamo all'onanismo o alla tossicodipendenza). L'uomo che amava le donne Supponiamo dunque che nella perversione il nodo del fantasma (l'immagine del corpo unificato, preda dell'investimento narcisistico, che si supporta sull'oggetto a mancante) che lega inconscio e reale non si formi: l'oggetto a è lasciato cadere e il soggetto si trova preso in un . corpo desessualizzato, cori)o estraneo del reale. Secondo Phyllis Greenacre il feticcio interviene proprio come un surrogato posticcio a stabilizzare e conferire unità, a erigere ortopedicamente una immagine corporea altrimenti presa in una angosciosa destrutturazione del corpo intorno ai suoi orifizi. Il feticcio, grazie alla sua funzione ortopedica - le sue qualità: stabile, tangibile, visibile, difficilmente distruttibile e generalmente inanimato - proteggerebbe non tanto dalla castrazione quanto dai fantasmi regressivi di spezzettamento dell'immagine corporea. La clinica mqstra che il mancato investimento del feticcio ha come effetto immediato l'aprirsi di pori sulla pelle della donna che lo detiene (Greenacre, p. 41). (È noto che uno dei sintomi della psicosi è l'aprirsi di buchi e «comedoni» sulla superficie della pelle; Freud, a, pp. 83 sg.). Mancando l'investimento del feticcio, simbolico e reale si deconnettono e, da una parte, il corpo si destruttura; dall'altra, l'Altro impone al soggetto il suo discorso nella forma di pensieri senza senso, vuote concatenazioni di significanti nel loro aspetto metonimico di slittamento e di chiusura. Il tormento inflitto dai 117

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