Il piccolo Hans - anno XIII - n. 49 - gen./mar. 1986

Le tentazioni del maestro e la teoria dei due culmini Se continuo in questa sorta di feuilleton a puntate che sono i miei editoriali mi vedo costretta a lasciare il probabile Trismegisto quasi ormai tristemente Tristram lì, tra il lusco e il brusco, che è come dire tra il dentro e il fuori, mentre fa insomma i suoi primi conti con una barriera, anche se questa non esiste più nonostante la provatissima virtù della signora Shandy; e, d'altro canto, e più esattamente in fondo all'orto, a lasciare zio Tobia nel suo diuturno lavorare intorno ad- altre barriere, passaggi, fortificazioni della sua personalissima pianta del Dazio. Se dunque il lettore del Piccolo Hans è oggi tutto nuovo, vergine anche lui come la dedica di Sterne per il Tristram Shandy, non dovrà impazzire nel decifrare nella puntata ciò che è criptico e ciò che invece semplicemente ignora di quanto siamo venuti formulando in questi anni, di fobia, psicosi e perversione, di barriere e di dazi, di nomi e di origine, di godimento e di padri, di protesi e di nevrosi: questo numero infatti è dedicato al «maestro». E per l'occasione racconterò una storiella, molto nota, del resto. Durante un periglioso passaggio in India, la fila dei discepoli cui si accompagna il maestro, inceppa ogni tanto in una tigre e così l'ultimo della fila cade e scompare per lo più tacitamente come un bravo discepolo che niente può trovare impreparato, giacché il morso della tigre in . agguato non è più sorprendente dello sbocciare di un. fiore. 5

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