Il piccolo Hans - anno XIII - n. 49 - gen./mar. 1986

vita, facendosi essa stessa vita: abitudine e salvezza. Questa è la sfasatura che mi appare registrata in quelle poche righe del diario; sfasatura non certo teorizzata, ma piuttosto colta come un'oscillazione, un tremolio dell'esperienza: vita e scrittura fluide, compenetrate, cangianti. Il saggio «On not Knowing Greek» aggredisce il lettore con un titolo volutamente provocatorio: di ciò che non si conosce nori si scrive; né della cosa non conosciuta, né della propria ignoranza di essa. Cosa aspettarsi allora da quel titolo, il secondo di una raccolta di saggi - la serie del Common Reader - accuratamente costruita come un romanzo? Chi facesse la professione di critico letterario, agli inizi del secolo,· il greco lo conosceva, tanto più che era alla comunità colta, ossia educata sui classici, che idealmente il suo discorso si rivolgeva; e non sapere il greco non poteva che indicara una lacuna, una falla del tessuto, che si voleva per definizione continuo, della tradizione. Forse, si chiede il lettore, Virgina Woolf vorrà dare nel suo saggio una analisi del declino dell'istruzione classica sul tipo di quella di Nietzsche in Sull'avvenire delle nostre scuole? Ma basta la prima riga a segnalargli che non di questo si tratta: «Poiché è cosa sciocca e vana parlare di 'sapere il greco' (...)»2 • Improvvisamente, non c'è più nessuno che sappia il greco? Virginia Woolf per prima lo aveva studiato intensamente. Era proprio, la mancanza del greco, la lacuna che ella si era maggiormente sforzata di colmare nella sua educazione domestica e privata, tutta compiuta sulla biblioteca paterna: aveva preso lezioni private, fra gli altri, da Clara Pater, sorella dell'insigne Walter, e in vista del saggio sui «Greci» si era fissata una razione quotidiana di testi da leggere nell'originale, giacché, come poi vi scrisse, «è inutile leggere i greci in traduzione» (p. 11). «Devo rubare il tempo per !'Agamennone», «dovrei mettermi a tavolino a leggere Eschilo», «sono una perdigiorno; troppo, per leggere Euripide»3 : questi erano stati gli studi preparatori per 167

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