Il piccolo Hans - anno XIII - n. 49 - gen./mar. 1986

come complesso di valori alternativi al confucianesimo. Ad esempio le grandi rivolte contadine mossero quasi sempre da prospettive taoiste, che venivano più o meno sostanzialmente rinnegate non appena si trattava di assumere il potere sullo stato unitario, di gestire una società riorganizzata in forme ordinate; allora la società cinese ritornava al confucianesimo e il potere ritornava agli intellettuali-burocrati, anche se la vittoria del malcontento contadino poteva comportare una certa ristrutturazione del regime della proprietà della terra. Accesso al sapere e consenso sociale Ad ogni modo l'apertura, pressocché totale sul piano teorico, ridotta ma esistente sul piano pratico, dell'accesso alla classe dirigente anche per i giovani delle classi subalterne purché capaci di superare la rigorosa selezione meritocratica degli esami imperiali era un grande strumento di consenso, di condizionamento delle classi subalterne: ed avveniva in base ad un'ideologia terrena, senza che venissero presentati allettamenti legati ad un «altro mondo». All'interno della società cinese tradizionale esisteva di conseguenza una circolazione di sapere, ed era in sostanza un sapere unico, sia pure acquisito ai vari livelli e la società era fondata almeno in parte sulla speranza, che molti giovani delle classi subalterne potevano concepire, di giungere a possedere quel sapere quale strumento di potere: c'erano indubbiamente degli esclusi, per povertà, per· m�ncanza di ragionevole speranza, per emarginazione. Ma il confine tra questo gruppo e gli altri, - gli inseriti, i condizionati - non era fisso e definitivo, irrevocabile (a differenza dell'«intoccabilità» dell'induismo) e la classe dirigente si poneva il problema di ridurre il numero degli esclusi, degli emarginati, dei refrattari al condizionamento. Questo modo di concepire il sapere e il suo uso sociale 163

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==