Il piccolo Hans - anno XIII - n. 49 - gen./mar. 1986

ca dell'impero cinese stava nel processo di assimilazione e di omogeneizzazione di gruppi umani diversi per stirpe e modo di vivere entro un complesso di valori culturali e pratiche sociali in qualche modo comuni: e di questo processo la classe dirigente fu certamente protagonista, accentuando e organizzando spinte e fattori che esistevano soltanto allo stato potenziale nel modo di lavorare e produrre delle masse rurali. Si potrebbe anzi dire che nel corso del tempo la classe dirigente cinese operò per rendere sempre più conforme al parametro della sua concezione dello stato e dei suoi rapporti con la società il variegato complesso di situazioni e di forze che costituivano la società cinese. Il confucianesimo non coincide con la Cina Ci furono periodi nei quali Io stato unitario cinese non era ancora nato (prima dell'unificazione imperiale del 221 av. Cr.), e periodi nei quali l'unità territoriale, ma anche etnica e in qualche misura culturale fu incrinata, ad esempio tra il III ed il VII secolo dopo Cristo. Ci furono cinesi che in ogni tempo riuscirono a sottrarsi in modo più o meno integrale alla rete dei condizionamenti sociali e culturali sui quali la classe dirigente faceva leva per garantire il consenso alle istituzioni politiche e ci furono burocrati confuciani che si riservavano nella loro esistenza tempi e spazi per sottrarsi con la poesia o la pittura, con la semplice immersione nella natura alla normazione cogente della quale erano portatori essi stessi durante i tempi della loro attività ufficiale. In altre parole la Cina è il paese degli Han, coltivatori intensivi inseriti fin dai più lontani tempi nei meccanismi di un'agricoltura da giardinaggio resa possibile dalla modifica sistematica e totale dell'ambiente, ma è anche il paese delle etnie non Han dedite alla pastorizia mobile e alla caccia in foresta: ma gli Han sono oltre il 90 per cento e 141

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