Il piccolo Hans - anno XIII - n. 49 - gen./mar. 1986

mazione circa l'occhio lucente e dice che i pazienti atterriti da un occhio lucente, soffrono contemporaneamente del terrore di essere smembrati. Ciò da cui deriva il terrore di essere smembrati deve essere stato, all'origine, l'occhio del gatto, della tigre o del leone. Osiride non fu soltanto il Dio del Sole ma, come ho già detto, fu altresì annientato e smembrato. Da ciò torniamo a quanto ho affermato in merito a Schreber, il quale sarebbe vissuto per qualche tempo «senza organi interni». Questa è una variazione dello smembramento: gli organi interni, a differenza dell'intero corpo, sono frammentati. Il Dio Osiride fu dapprima smembrato, quindi le parti del suo corpo vennero raccolte ed egli fu richiamato in vita, ma non come il Dio del Sole bensì come il Dio degli Inferi, la dimora dei morti. Devo aggiungere che, quando i pezzi del suo corpo vennero raccolti, il pene non fu mai ritrovato ed egli divenne un dio evirato. Era inoltre un Dio del Nilo, al quale venivano attribuite pendule e secche mammelle. In Egitto i defunti dovevano sottostare a una prova: il loro cuore veniva posato sopra una bilancia per accertare se, da vivi, avevano vissuto una vita onesta e dignitosa. Osiride non si curava del vivente: a lui interessava soltanto il .morto sottoposto alla prova rappresentata dal peso del cuore sulla bilancia. Il morto purificato veniva identificato con Osiride'. Imre Hermann ' Ciò può essere confrontato con il caso pubblicato da Csath (1912): «Milioni e milioni di braccia simili a quelle che vedi in te emergono dal loro tronco comune che è il Sole ...La sua parte superiore è il Sole. Risplende fortemente e le anime dei Morti vivono nei suoi raggi». «Le invisibili braccia del Sole (raggi) emergono dalla sua parte inferiore, più fresca. I suoi milioni e milioni di braccia con teste alla fine, non sono altro che la combinazione di invisibili raggi». Anche tale immagine non si discosta molto dal mito egizio. Al tempo di Tutankhamen il sole veniva spesso rappresentato come una sfera luminosa sopra la testa del faraone, con i_raggi che terminavano in minuscole mani (Desroches-Nobecourt, 1963). 128

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