Il piccolo Hans - anno XIII - n. 49 - gen./mar. 1986

opera maggiore Gli istinti arcaici dell'uomo non raggiunse mai lo stesso livello di notorietà delle principali pubblicazioni psicoanalitiche contemporanee. Venne pubblicato in ungherese nel 1943, ma dovevano passare trent'anni prima che apparisse una seconda volta, in francese, nella collana «Psychanalyse Contemporaire», con il titolo «L'Instinct Filial», e, due anni dopo, in italiano. La ricerca psicoanalitica sul bambino che sottolinea l'importanza della relazione madre-bambino durante lo sviluppo ·pre-edipico, ha dimostrato, da allora, la validità della scoperta di Hermann. Il suo concetto di aggrappamento costituisce ancora oggi una base teorica per questo tipo di indagine. L'ampiezza della visione di Hermann riflette la sua profonda conoscenza del lavoro dell'inconscio, la sua accurata osservazione dei fatti, il suo interesse sperimentale, la sua originalità, la sua immaginazione creativa e la ricchezza della sua dottrina. Ogni indirizzo delle principali direttrici della sua opera con�uce almeno a quattro vaste aree di attività scientifica: lo studio degli istinti, lo studio della percezione cognitiva, lo studio dei talenti creativi e lo studio della metodologia. Tali aree rappresentano ambiti di ricerca interdipendenti e complementari, che abbracciano un lungo arco di anni, piuttosto che stadi successivi. Una vita di lavoro talmente piena di scoperte originali da accumulare, a tutt'oggi, più di 120 pubblicazioni. I primi scritti di Hermann uscirono in francese, in italiano, inglese e poi di nuovo in tedesco, e così pure le sue opere più recenti. Durante o dopo la guerra parecchi analisti ungheresi emigrarono verso.. altri Paesi, dove raggiunsero la notorietà. Imre Hermarin, il più prestigioso rappresentante della «ScuQla di Budapest», rimase invece in Ungheria. In conseguenza di ciò, nel movimento psicoanalitico ungherese non c'è mai stato bisogno di un «Nuovo inizio». Hermann continua il suo grande predecessore, Ferenczi, e rappresenta la congiunzione con la generazione di notissimi analisti 110

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