Il piccolo Hans - anno XII - n. 48 - ott./dic. 1985

Il nome e la fobia Mentre Tristram Shandy è alle prese con un terribile errore della domestica che fa sì che egli debba portare tutta la vita proprio l'unico nome odiato dal padre, zio Tobia· è dunque alle prese, aiutato dal fido domestico, con l'individuazione del «dove» fu un giorno ferito. Ma come può accq.dere questo, che il sollecito zio Tobia sia così distratto e impegnato altrove, mentre il prediletto neonato invece del nobile nome di Trismegisto riceve quello infame di Tristram? Eppure nello scorso editoriale si puntava il dito (ricordate: Sei tu Sussi? Sei tu Biribissi? e la questione del disegno si allacciava all'identificazione, e il «dove» di zio Tobia, che faceva impallidire di pudore la matura fidanzata, appariva collegato con una certa mappa) su una prossima spiegazione. Forse, è vero, il successivo numero sul maestro ci chiarirà tutte le implicazioni della dedica Vergine di Sterne. Senza dubbio il non aver osato fare, per la sua dedica, un nome solo, sceglierne uno, buono o cattivo che fosse, ma una volta per tutte, può essere una delle cause dell'increscioso errore di trasmissione tra il pianterreno e il primo . piano da parte della domestica. Ma il numero che oggi esce, con il farsi strada non solo con la testa come ogni nascituro che si rispetti, e Tristram era di quelli, ma anche allargando i gomiti, del posto della psicoanalisi, ha un buon motivo per questo. 5

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