Il piccolo Hans - anno XII - n. 48 - ott./dic. 1985

Uno scritto davvero à la page Che il linguaggio venga scritto, che possa divenire oggetto di un gesto materiale di scrittura, è una proprietà che non può in nessun caso venir considerata indifferente. Non può esserlo nei casi, così vari, in cui alla scrittura non si richiede altro ruolo se non strumentale - e allora la sua specificità si rivela per inciso, attraverso le divergenze incontornabili tra lo scritto e il parlato' - né, a maggior ragione, nella pratica di linguaggio chiamata testo ove il lavoro sulla materialità del significante contrasta e torce una funzione rappresentativa che altrove è dominante2 : qui, in luogo di essere uno strumento di trascrizione, la scrittura, intesa come lavoro del testo in quanto esso si applica al campo visibile del significante, vi insiste al punto da flettere, in proporzioni ovviamente variabili, la produzione dello scritto. Nell'esempio che mi propongo di studiare, l'incipit. di Passage di Renaud Camus'", le incidenze del visibile, in quanto estremamente reali, presentano l'interesse strategico di rimanere relativamente discrete. In rL·altà, proprio perché il visivo vi perde la flagranza che, per L·sempio, gli è propria in alcuni tipi di poesia visiva, esso consente, più tardi., altrove, di rileggere i recinti delle Belle Lettere, ove i '' Riprodotto a fronte, p. 201. 200

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