Il piccolo Hans - anno XII - n. 48 - ott./dic. 1985

Il fondo del barile (Per una lettura di <<The cask of Amontillado>>) Questa_lettera come bisogna prenderla? Semplicemente: alla lettera. L'indicazione di Lacan, in uno scritto ben noto, «Instance de la lettre dans l'inconscient», la si può sfruttare con disivoltura proprio perché, nel suo contesto, non riguarda direttamente il campo letterario. Intriso delle implicazioni originarie, «alla lettera» diventa nelle mani del critico qualcosa di meglio che un precetto, un utensile efficace nella misura in cui l'uso lo trasforma. Insomma: «alla lettera» vorrà dire che la lettera si sposta, cambia. Il lettore che passi in rassegna i racconti di Poe, s'induce a catalogarli, di là da una ovvia assiologia estetica, secondo il tipo di oggetto che offrono all'analisi. Alcuni, fra i più famosi, da «The murder in the rue Morgue», a «The . purloined letter», a «The fall of the house of Usher», a «Berenice», si raggruppano nella famiglia dei testi interminabili, nel senso che continuano a produrre, di epoca in epoca, di lettore in lettore, un fascio di significati apparentemente decifrabili e continuamente rimandati: sono racconti traslucidi. Altri, penso alla serie «Ligeia», «Morella», «Eleonora», offrono con ostinazione uno stesso sondaggio tematico (l'identico, il permanente - più parmenideo che platonico). Altri ancora - ne sono specimina «The tell-tale heart» «The cask of Amontillado», «The gold bug», rientrano fra gli opachi: cioè racconti perfettamente esauriti, si direbbe, in 190

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