Il piccolo Hans - anno XII - n. 48 - ott./dic. 1985

strato», e tuttavia sempre, come per Hermann, essenzialmente alla madre: l'aggrappamento è alla protesi'0 • Del resto anche l'istinto per Darwin è un artificio, una costruzione architettonica, un congegno anzi la somma di molti elaborati congegni tecnici, un'opera insieme d'arte e di ingegneria. Istinto è qualcosa di artificiale, di costruito come la nave che portò Darwin intorno al mondo ma non gli consentì di fermarsi, trascurando le donzelle di Buenos Ayres così più affascinanti delle europee, che a Down nella vecchia Inghilterra, presso la lettera w che lo sfidava insieme a subirla, ad assoggettarvisi e a dominarla tramite quella sorta di scrittura cuneiforme che gli si offriva per tradizione familiare. Se il pensiero nasce per Freud nel punto in cui al possibile crollo annunciato dall'angoscia del sogno dei quattro anni, succede la struttura teorica con barriera in cui noi fondiamo la psicoanalisi, giacché lì da medicina, psichiatria e filosofia si differenzia, ciò che precede, Darwin rispetto a Freud, è la scoperta di una analoga impalcatura il cui compito è di disvelare le configurazioni che ciò che invece segue, la silhouette rispetto al disegno della pianta del dazio, vela, negli esiti psichici individuali di quella struttura teorica nella quale la storia del soggetto si ferma per lo spazio di un elefante inghiottito dal serpente ma non ancora cancellato dal suo contorno di cappello. Non stupisce pertanto che è in quell'ambito, di una protesi Darwiniana, che ho rilevato il disegno di un esito che non è tra i quattro riconosciuti, nevrosi, fobia, perversione, psicosi, sul quale mi soffermerò più oltre. Sergio Finzi 143

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==