Il piccolo Hans - anno XII - n. 48 - ott./dic. 1985

cumulazione nell'inconscio69 configurazioni di cui Marx ha mostrato che traggono origine, e questo è motivo per cui il concetto di accumulazione primitiva è riconducibile a quello di separazione, da una modificazione dello spazio, da un'introduzione di barriere avvenuta in un momento preciso, in un luogo preciso, l'Inghilterra, con le cosiddette enclosures, le recinzioni che hanno ispirato, con anticipo, anche l'arte di Shakespeare. Il sorgere del capitalismo non cancella perciò il residuo, nell'inconscio, della figura del servo, teoricamente eliminata dal trionfo del lavoro salariato. E il '900, o il «moderno» come piace dire oggi, rivela l'immistione nell'inconscio dei modi di produzione di secoli prima. Ciò che vi è, apparentemente, di più darwiniano, come mostrare il riflesso nel mondo umano di ciò che si svolgeva fra i primati, è qualcosa che mi avvalora sì un residuo, giacché non esistono più velli o alberi (quasi) cui aggrapparsi, ma un residuo in un certo senso non topologico. Un residuo che mi affascina, come una favola di Borges, ma in cui non mi ritrovo. Perché questo avvenga, che io mi ritrovi, il giro che devo compiere è un altro: passa per la nozione di protesi, di silhouette, di luogo della fobia e necessariamente per Darwin con il suo «place in the polity of Nature». Allora i capelli si compongono artificialmente a formare una costruzione. Una struttura, un'impalcatura, per esempio una parrucca alla greca. Il soggetto ora mi si situa. La struttura omosessuale esce dalla natura polimorfa dell'erotismo infantile e acquista un suo luogo geografico. Un luogo però, la Grecia antica, che non ha più il suo posto nella nostra geografia. Un luogo storico che però appartiene, come i resti fossili, alla geologia. Ecco dunque il luogo della fobia come scienza, il posto della psicoanalisi come posto che non esiste nell'economia della natura. L'aggrappamento non è affettivamente «fru142

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==