Il piccolo Hans - anno XII - n. 47 - lug./set. 1985

Didascalie per un disegno della clinica psicoanalitica Perché l'illustrazione? Ricordate Sussi e Biribissi, della cui storia mi sono servita in Il fondamento psicotico della nevrosi, nel « Piccolo Hans » n. 43/44, per illustrare la funzione della fobia rispetto all'identificazione e alla psicosi? Sussi, grassoccio e rotondo, e Biribissi, nero secco e sudicio, che attraverso varie vicissitudini diventano il primo « secco e allampanato », il secondo « più grosso di un pallone gonfiato », così che quando si incontrano, pur specchiandosi l'uno nell'altro, non si riconoscono più. Nella loro storia si era, nel frattempo, insinuato un gatto, ed è su questo elemento che potevo disegnare due schemi, con la presenza o l'assenza del gatto, a precisare l(l funzione antipsicotica che stavo delineando per la fobia. Ma adesso rivedo solo Sussi e Biribissi e se voglio ritrarli, inserendo l'illustrazione nella storia, posso farlo solo rappresentandoli nel momento del riconoscimento, o del falso riconoscimento, « ma sei tu, o sono io?», e allora ci vuole il dito di entrambi puntato verso l'altro, o diversamente il lettore non coglierebbe l'inversione. Allora quando Freud parlçz del sogno come di un'illustrazione, a margine dell'irrapresentabile, ci permette di intravedere qualcosa che nel sogno deve entrare e che lo sposta una volta per tutte dalla sua interpretabilità attraverso una 5

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