Il piccolo Hans - anno XI - n. 43/44 - lug./dic. 1984

c) La percezione spaziale è connessa con elementi cinetici. In un globo che si va restringendo i punti che ci sembrano più lontani si avvicinano prima, se cominciano a muoversi, di quanto non risulterebbe nello spazio piano euclideo. Le conformazioni a forma di sella sono caratterizzate da uno spazio più ampio, e pertanto i punti in movimento che sembrano più vicini all'osservatore si presentano a lui soltanto dopo altri punti. Hermann si riferisce agli esperimenti di Helmholtz: l'illusione di spazi diversi era creata mediante lenti inserite negli occhiali. d) Il nastro di Moebius è un celebre fenomeno topologico. È un effetto della torsione e consiste in una superficie unilaterale, nella quale è impossibile individuare una qualche direzione, e le nozioni di destra e sinistra non hanno senso. Facciamo scivolare un guanto sulla superficie di Moebius. All'inizio il pollice è a destra. Quando torna indietro è già a sinistra. Il. Il nostro campo visivo Nel nostro campo visivo lo spazio euclideo, viene riflesso ma non perfettamente. Per esempio: più un oggetto è vicino, più appare grande. Hermann ipotizza che il modo in cui noi riflettiamo lo spazio euclideo deriva dal processo di sviluppo. Gli spazi curvi corrispondono al più basso stadio dello sviluppo, e si presentano come spazi bi-tridimensionali non euclidei, come quello del nastro di Moebius, o come gli spazi sferico o pseudosferico. Hermann li chiama spazi « antichi, topologici». Ma dove riscontriamo spazi di questo tipo? Per esempio nelle illusioni ottiche. In circostanze particolari le rette parallele ci appaiono curve' (fig. 6). 56

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