Il piccolo Hans - anno XI - n. 43/44 - lug./dic. 1984

bia, l'abbiamo definito anche come un luogo di scelta. Col Meister l'anno scorso ne abbiamo esaminato la contiguità con la perversione. Il perverso, abbiamo detto, è colui che riesce a trovarsi già là rispetto al luogo altro, quello cui il fobico non riuscirà mai ad accedere. Il perverso l'abbiamo visto sul teatro, sulla scena, in un rapporto dapprima esaltante e che può diventare anche tragico con le marionette. Oggi che la nostra attenzione è portata dalla topologia, che era poi la stessa topologia dell'apparato psichico, a questa nuova connotazione che alla fobia viene dalla teoria e che abbiamo chiamato spazio per pensare, nuove connessioni vengono in luce tra fobia e perversione. Abbiamo detto che la fobia ha bisogno di un partner, un partner che però non sappia, non sappia a che cosa serve. Quella che è la coppia per eccellenza per il fobico che è la coppia animato - inanimato non si può affrontarla da soli, ma nemmeno insieme. È necessaria una divisione non contrattata, ma solo in quanto il riconoscimento contrattuale avvenga su un altro piano, simbolico, per esempio quello del matrimonio. La moglie di Warburg non sapeva di essere una specie di « lettera di accompagnamento» come diceva un paziente psicotico di uno psichiatra in controllo da me, che gliela chiedeva per presentarsi a un ambasciatore straniero per risolvere un problema che aveva molte attinenze con la logica. E una lettera di accompagnamento è qualcosa che viaggia con la merce. La presentazione che Warburg richiedeva era per la ninfa. Se il perverso s'innamora della marionetta cui a poco a poco s'identifica, per lui l'orrore è raggiunto nel momento in cui la marionetta si riscalda, diventa qual44

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