Il piccolo Hans - anno XI - n. 43/44 - lug./dic. 1984

Ecco il chiasmo, segnalato dal numero mancante, il 69. La coppia 6 e 9, alla fine del sogno esplicita il rovesciamento e il numero riconduce il sogno al proprio inizio. L'analizzante ravvisa nell'abito di tweed, lungo, coprente, lo stilema della caccia. Ora, specchiandosi accoccolata nell'altra figura femminile pure accoccolata sulla strada, l'analizzante torna a chiedersi, come Biribissi, se si riesce a « distinguere di che razza è». Dietro alle sue spalle un'altra figura femminile, la ragazza che le sottrae i soldi, si specchia con lei. Qualcosa ci dice che il bambino a specchiarsi non è solo. Se una coppia si è staccata dalla fila, 68 più l'analizzante, fa settanta. Nello specchio c'è una figura in più. Primo schema: Sussi, Biribissi e il gatto. E il nosocomio non comporta la pazzia. Ad ammalarsi e a morire è il gatto. Funzione am.tipsicotica della fobia. Non per niente il gatto convoca Sussi e Biribissi per dire loro « parole sagge». Ricordiamo la saggezza di Hans a proposito della teoria di animato e inanimato. Ma il sogno presenta un altro schema possibile: Telma accoccolata, la ragazza di fronte in cui si specchia, la ragazza dietro. E scoppia la bomba. La madre che si riflette alle spalle, il fantasma del padre che entra a scoprire l'uomo dei topi che si guarda nudo allo specchio. Ricordiamo il momento in cui l'identificazione porta a una deflagrazione psichica nel fatto di cronaca dell'uomo che ha divorato i genitali di un bambino su un prato della periferia di Milano. Anche lì c'era il perverso, alle spalle la figura del proprio padre divoratore, davanti lui stesso bambino. La fobia attutisce la funzione dirompente del terzo termine nell'identificazione. Ma se consideriamo nella scena del sogno, la ragazza davanti che dà, quella dietro che sottrae, un'altra cop22

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