Il piccolo Hans - anno XI - n. 43/44 - lug./dic. 1984

· È la storia di Sussi, grassoccio e rotondo, e di Biribissi, nero secco e sudicio, « uno di quegli amici come di uguali se ne trova di rado... Due tipi così differenti», si vedevano sempre insieme. Biribissi leggeva e Sussi stava a sentire. Questa diversità e questa complementarità si arruffano e si complicano il giorno che durante un avventuroso viaggio attraverso una fogna, nella cantina di un convento di frati, Biribissi diventa, a furia di mangiare, « più grosso di un pallone gonfiato... e così sudicio da non saper distinguere a che razza potesse vantarsi di appartenere». Nel frattempo Sussi è costretto da circostanze diverse a diventare « secco e allampanato». Così, quando si incontrano, pur specchiandosi l'uno nell'altro, non si riconoscono più. Portati al nosocomio, visto che sono scambiati per pazzi, e curati con potenti getti d'acqua, prendono entrambi un bruttissimo raffreddore e vengono messi in « due lettini gemelli». Non muoiono però. Chi si ammala di polmonite invece e muore è il loro gatto che li convoca al suo letto e li ammonisce con parole sagge. Ecco la funzione della fobia. La struttura di questa storia la ritroviamo in un sogno che apparteneva appunto all'analisi di Telma, del caso cioè di cui mi sono servita altre volte per illustrare il « luogo della fobia». Ecco il sogno: Parte prima: Vado con l'architetto-cugino nella camera adiacente lo studio dello zio (ricordate lo zio « giusto» ràppresentante della legge e del fisco). Poiché il letto è occupato dall'imbianchino, passo nello studio, si apre straordinariamente la porta di comunicazione, escono coppie da un ballo, io passo al di là, con un abito lungo di tweed da sera, ma è come se una parte di me, se io avessi anche un abito da ballo lungo e bianco. 19

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