Il piccolo Hans - anno XI - n. 43/44 - lug./dic. 1984

La regola della simultaneità nel lavoro della sublimazione Recentemente Pfister («Imago», VIII) ha sviluppato, dopo numerosi esami sulla funzione della mano, la tesi, sostenuta da Freud, che le forze pulsionali sessuali primarie non rimosse, devono essere presenti anche quando vengano intrapresi elevati compiti spirituali: esse sono infatti condizioni necessarie per questi ultimi. Si potrebbe tentare di formulare diversamente questa tesi: troveremmo forse allora che non si tratta se non del fatto che per attivare le più elevate funzioni spirituali la libido disponibile al momento non è sufficiente, ed è necessario perciò che sia disponibile una certa quantità che vuole esplicarsi liberamente e che ancora non è stata adoperata. Si pensi a ciò che abbiamo potuto scoprire a proposito di una delle radici della capacità di pensare in modo profondo (e forse, in genere, di tutte le attività più intense); e cioè che, a partire da un fondamento parzialmente masochistico, che non sopprime, né accetta il dolore (ma neanche lo «gode» masochisticamente come un« compagno», e neppure in maniera ipocondriaca), il dolore stesso (quasi con l'aiuto dell'attività intellettuale, che appartiene alla sfera narcisistica) viene rielaborato (e perde così anche di intensità). Ci si ritrova dunque dinnanzi alla stessa realtà: la quantità di libido 163

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