Il piccolo Hans - anno XI - n. 43/44 - lug./dic. 1984

che contro la valorizzazione di tali talenti si erga una forte resistenza. NOTE I L'amore di Goethe per la- sorella viene analizzato anche in Il motivo dell'incesto nella poesia e nella saga, di Rank. 2 Va qui menzionata un'annotazione di Gottfried Keller « Derido colui che ficca intenzionalmente il suo corpo in una lurida casacca e ho compassione per chi trascura con disdegno il suo aspetto; poiché chi non ha rispetto per il proprio corpo non c'è l'ha neppure per la natura ... » (lettera a Johann Miiller, 1837). 3 Del pari « timida» era anche la sorella di Goethe. 4 Si paragoni la fantasia a quella del paziente « Gro�» (« Sulla psicogenesi dell'attività grafica») e il giocare con oggetti colorati e con i ricordi giovanili di un poeta descritti nei saggi « Libido dell'organo e produzione». Anche Munkàcsy ci ha fornito simili ricordi. All'età di sei anni, invece di studiare, giocava con le belle pipe di suo padre. Lo affascinavano la forma e il colore delle pipe, che accarezzava con le mani tutte le volte che poteva. 5 I colpi alle punte delle dita sono ricordati anche nell'annotazione (p. 426) del già menzionato pittore. Goethe lottava anche nel seguente modo contro il dolore_ corporale e spirituale: « Lo spirito non deve seguire il corpo». Goethe lavorò di lena dopo aver appreso la notizia della morte del figlio « e senza dubbio quella potente esplosione di attività era stata causata dal dolore represso e da un imponente sforzo spirituale» (Citazione da Mobius, Goethe, I p. 195-196). 6 Considerando la grande mortalità nella famiglia di Goethe (sorelle e fratelli) e la nascita asfittica di Goethe si giunge alla vaga· individuazione di una componente organica del complesso di morte, quasi fosse l'ultimo sfogo della pulsione di morte. Per quanto concerne il suo talento mimico e drammatico ci rifacciamo a una scenata tra il padre e il suocero nella casa dei genitori. ( « Textor gli lanciò dietro un coltello, Goethe estrasse la spada» Mobius, opera citata, p. 175). Anche nel passato familiare di Goethe, come in quello di Shakespeare e di Petofi, non manca un'osteria - spesso teatro di scenate di ubriachi. (Proprietà del nonno paterno, che Goethe non aveva conosciuto di persona; potrebbe essere stato di casa nell'osteria - o l'effetto « talentogeno» dell'osteria sarebbe stato tramandato solo attraverso il padre?). 162

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