Il piccolo Hans - anno XI - n. 43/44 - lug./dic. 1984

zione nei propri confronti, ferite ali'opinione che si ha di sè, e altre varie esigenze possano agire come agenti dinamici e condurre - o contribuire - alla fissazione di una reazione di tipo paranoico, vi sono molti elementi che indicano come impulsi omosessuali repressi possano costituire un fattore genetico» (19). Il fatto che il paziente sia un omosessuale manifesto non rappresenta una contraddizione; può avere infatti represso impulsi o fissazioni omosessuali aggressivi. Oggi, naturalmente, si parla di molti altri fattori, ma l'osservazione sottolinea largamente anche il ruolo importante dell'elemento omosessuale. Possiamo ora venire alle interessantissime ricerche di Ferenczi a proposito dell'alcolismo (15); dietro di esso - egli afferma - possiamo trovare una motivazione: diminuire le troppe tensioni, sciogliere l'ansia, eliminare le inibizioni. Ferenczi ritiene che l'alcolismo sia un'esperienza, un meccanismo, di autoguarigione. Le sue osservazioni sulla paranoia alcolica, o sulla psicosi paranoica alcolica, sono anch'esse di grande interesse. Sappiamo che l'alcool può sospendere le inibizioni, e far sì che gli impulsi omosessuali che esplodono e si fanno più forti possano giungere a manifestarsi con sintomi paranoici. All'alcolista che sospetta ad ogni momento la propria moglie si può applicare la formula sopra ricordata: « A me quell'uomo non piace, ma a mia moglie piace, anzi piacciono tutti gli uomini». Ferenczi sottolinea lo sfondo psicologico dell'alcolismo nella società. Fa notare che abolire la possibilità dell'alcolismo senza tenere in nessun conto i fattori psicologici è dannoso. L'abolizionismo - proibendo le forme temporanee e superficiali di autogratificazione - produce l'aumento di altre manifestazioni patologiche o antisociali dei pazienti. Queste considerazioni ci sembrano del tutto attuali, giacché abbiamo potuto speri140

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