Il piccolo Hans - anno XI - n. 43/44 - lug./dic. 1984

Ferenczi che considera come il precursore delle psicoterapie brevi, che muovono i loro primi passi nelle tecniche attive, nelle associazioni guidate, nel predeterminare la fine della cura. Anche nel campo della psicoterapia le concezioni di Ferenczi sull'ipnosi e sulla suggestione si rivelano utili (3). È inutile sottolineare che si tratta di una questione ancora oggi tutt'altro che risolta, malgrado l'enorme materiale prodotto intorno ad essa (26, 30). Ferenczi ritiene che l'essenza della suggestione consista nel suo effetto sull'inconscio. La persona ipnotizzata, nella sua dipendenza dall'ipnotizzatore, viene a trovarsi in una situazione di regressione infantile legata alla possibilità di onnipotenza dei genitori. L'ipnosi riproduce la più antica relazione tra genitori e figli. Possiamo comprendere come l'ipnotizzatore « può fare qualsiasi cosa», che, attraverso le sue parole, « tutto è possibile», persino influenzare il sistema vegetativo: le parole possono infatti produrre mutamenti organici. A partire da ciò, Ferenczi distingue un'ipnosi dura, autoritaria, « paterna», da un'ipnosi, o suggestione, più morbida, « materna», che offre più amore e affettuosità. Egli fondò le sue osservazioni sull'esperienza dei casi clinici: non disse, su questo argomento, l'ultima parola, ma aprì una nuova strada per spiegarlo, creando le premesse a nuove ricerche. Facciamo alcuni esempi dell'influenza del lavoro di Ferenczi sulla psichiatria contemporanea (17). Jung e Ferenczi discussero per anni sul problema paranoia e omosessualità con Freud, che si rifiutava di pubblicare i suoi risultati a causa della limitatezza dell'esperienza, e li rese pubblici soltanto nel III Congresso Psicoanalitico Internazionale, il 21 settembre 1911, occupandosi delle forme più evidenti della sindrome paranoica: la schizofrenia paranoica, le ps�cosi paranoiche 138

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==