Il piccolo Hans - anno XI - n. 43/44 - lug./dic. 1984

episodio · a scuola: un bidello che le aveva sollevato il vestito. Da quel momento, il momento del racconto, i. sogni che mi porta in analisi sono abbastanza espliciti e io scelgo di seguire una direzione di cura molto «semplice», se così si può dire, interpreto cioè con lei i sogni mano a mano che si presentano. Ma qualcosa già giustifica e consente in questa analisi un metodo da cui Freud mette in guardia. Questa interpretazione sogno dopo sogno, sogno per sogno, è in realtà sostenuta in questo caso da qualche cosa che dà a me la conoscenza dell'ossatura, io «so» che un filo, una catena, una catena significante, regge il susseguirsi delle interpretazioni. E non ho paura dell'apparente banalizzarsi della verità. Finché è un sogno stesso che viene a giustificarmi. Questa volta la donna sogna in una vetrina un abito da sposa e uno slip bianchi. E io vi darò ora i due elementi di cui ero a conoscenza. Uno riguardava il significante primo, S1, il nome addirittura. Questa donna, parafrasando con qualche sostituzione, con il matrimonio era venuta a chiamarsi pressapoco così: Maria Rossi in Mostra. In Mostra. Ecco la vetrina del sogno. Ora finalmente, la serie dei sogni erotici interpretati insieme consente che qualcosa venga in Mostra senza che il senso di colpa riceva la consueta soddisfazione. Il segreto rivelato per la prima volta all'analista può ora affacciarsi liberamente e il significante viene ritrovato. Ritrovato senza che, ovviamente, l'analizzante ne sappia niente. L'analizzante, ben poco letterata, ha un'assoluta ignoranza di psicoanalisi, è venuta mandata dal medìco, ma tutto questo non ha influito affatto negativamente sulla sua analisi. Il gioco di reale, immaginario e simbolico l'ha avuta vinta, l'analizzante si espone ora senza conseguenze agli sguardi del marito. 12

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