Il piccolo Hans - anno XI - n. 43/44 - lug./dic. 1984

Ma ecco la seconda domanda. Del caso abbiamo visto la soluzione. Ma che cosa era successo a questa donna, e perché il disturbo che l'aveva portata da me l'aveva colpita non dall'inizio del matrimonio, ma solo a un certo punto della sua vita coniugale? Il « certo punto » ha una sua funzione. E questo rappresentava il secondo elemento di cui ero a conoscenza. Sin dalle prime sedute di analisi, la donna infatti mi aveva raccontato di uno scherzo che le era stato fatto il giorno delle nozze. Sulla torta, una bambolina vestita di bianco scopriva, alzandole le vesti, due gemelle. Le due gemelle che erano poi effettivamente nate alla mia analizzante. Ecco allora rintracciato l'elemento scatenante. Qualcosa era davvero apparso in Mostra. Qualcosa apparso sollevando le vesti si era di fatto concretizzato nel reale, le gemelle c'erano davvero state, tutti avevano potuto constatarlo, ora l'eruzione, il rossore cutaneo poteva avere inizio. A intrecciarsi con questa vicenda di rapporti coniugali sempre più difficili e problematici è la passione del marito per la caccia, passione che diventa, insieme con la serie di sogni di cui dicevo prima, motivo dominante in analisi. L'analizzante odia la caccia e detesta gli animali morti che le vengono portati. D'altro lato, ama ricordare gli episodi della sua infanzia in cascina, e specialmente il suo amore per le galline cui accudiva e cui portava regolarmente il cibo. Amore peraltro che non le aveva impedito di diventare un'ottima cuoca. La gallina in brodo, la gallina spennata e ripulita a regola d'arte, porta il segno, fino a un certo punto della vita dell'analizzante, della sua identificazione con l'animale. L'animale è amato e nutrito e in seguito cucinato a dovere e punito. L'oltrepassare la fobia con la rimozione funziona fino a quando un'improvvisa ulteriore identificazione le vie13

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