Il piccolo Hans - anno XI - n. 43/44 - lug./dic. 1984

stra una certa affinità di percorso e di programma. Una affinità che va oltre una comune tendenza delle discipline più disparate alla formalizzazione. Se si adoperano le regole impiegate da Garda 33 che fungono da nesso tra i processi di concettualizzazione e lo sviluppo storico della geometria, si vede che al momento storico-concettuale dello studio delle relazioni interne tra gli elementi di una figura o di una teoria (tappa dell'analisi intra-oggettuale), segue una tappa di analisi interoggettuale, che studia le relazioni o trasformazioni tra gli elementi di più figure o teorie. È il momento storico-concettuale che corrisponde alla individuazione dei punti di corìgruenza dello schema precedente. Facilita la comprensione dell'esercizio analogico ricordare che, nella storia della geometria, la prima tappa corrisponde alla geometria euclidea, e la seconda, alla geometria proiettiva. Infine, si raggiunge la quota del Programma di Erlangen di Klein, se si è in grado di applicare un'analisi transoggettuale che riesca a subordinare le trasformazioni a strutture d'insieme. Le teorie diventano allora casi particolari di un gruppo unico. L'identificazione o accertamento delle invarianti (a cui pensa Bion) è una premessa necessaria a un tale progetto. In apertura si proponeva uno schema di quattro livelli di concepimento della problematica del rapporto psiche-spazio. Nel primo livello c'erano le informazioni ricavate dalla esperienza psicoanalitica, circa la natura dei processi inconsci, che non soddisfano le categorie convenzionali. Nel quarto, il trattamento matematicosimbolico del reale. -Si supponeva inoltre una relazione strutturale tra questi due livelli, le cui caratteristiche erano da elaborare. La trattazione di questo argomento specifico richiederebbe un altro articolo. Ragion per cui si può solo far menzione del fatto che, nelle opere di Bion, di Matte 116

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