Il piccolo Hans - anno XI - n. 43/44 - lug./dic. 1984

maginario al simbolico 25 • Tutti i livelli che sono stati enunciati: costituzione dello spazio nell'apparato, funzione strutturante dello spazio nell'apparato e funzionamento simbolico dello spazio, sono presenti nell'analisi di Ferenczi. Ma tutti funzionano sostanzialmente nella circolarità del meccanismo introiettivo-proiettivo. In questo senso Ferenczi prelude a M. K.lein. Nel secondo piano del suo contributo Ferenczi affronta un problema di grande portata: lo sviluppo dell'apparato psichico attraverso lo studio delle fasi evolutive del senso di realtà, titolo, tra l'altro, del suo lavoro del '13; lavoro che ha una interna continuità con quello del 1926: Il problema dell'affermazione del dispiacere, con identiche preoccupazioni. Prima di addentrarsi nel tema dello sviluppo dell'apparato psichico, conviene menzionare la ricerca di Hermann sull'istinto. Anche questa ricerca può essere iscritta, parzialmente, nell'area del primo e del secondo narcisismo, giacché l'istinto di aggrappamento, come ricorda Agnes Binét « è anzitutto una pulsione dell'Io e diviene solo più tardi una pulsione parziale della libido». Ma la partecipazione di Hermann al pensiero analitico sullo spazio si accresce nella misura in cui si prende in considerazione non già l'istinto di aggrappamento al singolare, ma l'intera concezione dell'autore sull'istinto. Della sua definizione dell'istinto secondo sette criteri va sottolineata, per l'attinenza che ha col tema dello spazio, il settimo criterio. « Ogni istinto, dice Hermann, implica una relazione spaziale specifica; l'istinto di nutrimento implica quella d'incorporazione, l'istinto di aggrappamento il contatto con le superfici, ecc.». Questa rclazione spaziale specifica autorizza J. Székacs a postulare la « natura genetica», e non semplicemente analogica, del rapporto tra la psiche e lo spazio. Ferenczi, si diceva prima, s'interroga sullo sviluppo dell'apparato psichico, cercando di analizzare le fasi 108

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