ranno alcune articolazioni possibili tra le discipline e le motivazioni strutturali che le giustificano. L'opera di J. Lacan presenta interessanti spunti in tal senso. È, a rigore, la riflessione che Lacan produce e flette intorno al concetto inaugurale dello stadio dello specchio, a fare da ordito della sua teoria sullo spazio. Il modo d'identificazione narcisistica, immaginaria, speculare, determina « la struttura formale dell'Io dell'uomo» e dei suoi oggetti 1 5 • « L'alienazione fondamentale che è l'immagine riflessa di se stesso, che è l'Ur-Ich» ed è anche la relazione con l'altro 16, da una parte è responsabile « d'una certa discordanza tra l'organismo dell'uomo e il suo Umwelt», dall'altra è « la condizione stessa che dilata indefinitamente il mondo dell'uomo e la sua potenza» 1 7• È nella quinta delle sue tesi, quelle su L'aggressività in psicoanalisi, che il rapporto tra l'identificazione narcisistica e la strutturazione dello spazio viene enunciato esplicitamente. Dice Lacan: « La nozione del ruolo della simmetria spaziale nella struttura narcisistica dell'uomo è essenziale per porre le basi di un'analisi psicologica dello spazio...». E successivamente: « Noi diremmo che è la possibilità soggettiva della proiezione in specchio di un tale campo (spaziale) nel campo dell'altro, quella che dà allo spazio umano la sua struttura originariamente 'geometrica '... Tale è, ,almeno, lo spazio dove si dispiega 'frimaginerie ' dell'Io, e che si unisce allo spazio oggettivo della realtà» 1 8• Questa dimensione spaziale partecipa, attraverso una tensione soggettiva, al disagio della civiltà, e si aggiunge all'angoscia che si sviluppa nella dimensione temporale. Non si verificano sviluppi di queste tesi nel successivo impegno teorico di Lacan, sia dal punto di vista della psicologia dello spazio, che da quello del ruolo della dimensione spaziale nel disagio della civilità. Prima di proseguire nel percorso fatto da Lacan, è utile mettere in risalto le qualità particolari e distintive 103
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